Associazione Culturale Barbablù e Cesena Comics & Stories sostengono e supportano il Comune di Cesena in occasione di una ricorrenza speciale: il centenario della nascita del poeta e pittore Walter Galli.
Di concerto con l’amministrazione comunale, i volontari di Barbablù hanno pensato di augurare “buon compleanno” colorando la città e illustrando alcune delle più belle poesie di Walter Galli.
Dalla Valdoca fino a piazza del Popolo è possibile seguire un percorso alla scoperta di quel dialetto tanto caro al poeta. Lasciandosi ispirare dai testi stampati e appesi sotto portici e loggiati, si potrà godere di grandi illustrazioni che, in un battito di ciglia, cattureranno il passante per trasportarlo nella poetica di Walter Galli.
Le illustrazioni sono realizzate da Nicolò Mingolini, grafico e disegnatore cesenate, che ha cercato di comunicare l’estrema attualità della poetica di Galli: colori forti e segno pop sono i fili conduttori che uniscono le illustrazioni.
IL PERCORSO
Si inizia da Casa Galli in cui ritroviamo l’uccellino della poesia Lo è chenta per incontrare, successivamente in via Braschi, i ritratti di chi in contrada viveva e condivideva la propria storia. Arrivando in piazza della Libertà ci si imbatte in una grande immagine di un albero che, nonostante le difficoltà, un giorno potrà tornare a fiorire. È la poesia L’erbul che traghetta verso via Zeffirino re e piazza del Popolo in cui il percorso illustrato si conclude ritrovando proprio Walter Galli. Anche in questo caso, la resa dell’immagine è attualizzata da un uso sapiente del colore per ritrovare l’uccellino conosciuto a inizio percorso questa volta posato sulla spalla del poeta.
“Idealmente” spiega Nicolò Mingolini “ho creato un percorso circolare, comunicando con l’illustrazione finale proprio l’identificazione del poeta con il protagonista della poesia Lo è chenta”.
I versi che danno il titolo all’intera celebrazione in onore di Walter Galli sono, in effetti, rappresentativi dello spirito che pervade tutta la sua opera: il poeta, in Lo è chenta, osservando un piccolo uccellino si chiede come questo possa cantare pur essendo un essere fragile e alle mercé delle circostanze. Si pone un interrogativo che è specchio dei propri dubbi interiori: il poeta canta perché non può fare altro? Canta la consapevolezza della propria finitezza?